"Voi - ha aggiunto, tra gli applausi dei tanti giornalisti presenti - a volte peccate di approssimazione.
Ma ogni giorno ci aiutate a renderci conto della complessità del mondo in cui viviamo. Questa è una stagione di rinnovamento e di cambiamento. Per questo, sinceramente, vi offro il mio ringraziamento e il mio supporto".
Questo é quanto ha detto Obama ai giornalisti, la libertà di stampa è fondamentale per la democrazia, suo compito fondamentale è supervisionare sull'azione del potere e dei governi, con spirito critico ed in totale libertà...sopratutto in maniera onesta, senza perconcetti ma secondo etica e buonsenso.
Francamente io non trovo tutto questo nella maggioranza dei giornalisti in Italia oggi. La legge italiana garantisce la libertà di stampa, ma il prevalere degli interessi particolari (economici, di carriera e di potere) e la cortigianeria hanno superato le leggi. In Cina, Iran,Myamar ecc. è interdetta la libertà di stampa, in Italia invece una oligarchia ha in mano l'editoria (intesa coma radio, stampa e televisioni) e grazie a cio' è riuscita a livellare il giornalismo ai propri voleri e gli italiani verso un pensiero unico, nell'interesse del proprio tornaconto e nell'evitare qualche noia che un pensiero libero ed indipendente puo' comportare.
La cosa che mi fa più male è che gli italiani si siano facilmente adeguati a questa "monotonia" di stampa senza ribellarsi.
In Italia non c'è bisogno di libertà di stampa...gli italiani amano avere un padrone.



In un caos prevedibile riusciamo a recuperare i bagagli e veniamo letteralmente rapiti da alcuni tassinari che ci garantiscono di portarci ad Amman in Giordania. Vi dico solo che un cambio di taxi viene fatto in piena tangenziale, tutto cio' che avveniva ci veniva spiegato in arabo...chiaramente ne io ne gabriella parliamo o capiamo una sola parola. Cerchiamo di scrivere almeno in numeri il prezzo che era stato concordato con il capo di questi che parlicchiava inglese...ma in arabo anche i numeri sono diversamente scritti! Ma grazie al bignami in fondo alla Lonely planet riusciamo a capire che il prezzo è cambiato.
Dopo una serie di controlli di passaporti da gente non meglio identificati partiamo alla volta della Giordania. Mentre maciniamo chilometri il sole comincia a fare capolino e all'alba siamo alla frontiera Siro-giordana e prima sorpresa bisogna pagare per uscire dalla Siria circa 8 euro. Da entrambe le parti gli agenti di frontiera non brillano per simpatia, ma alla fine coi turisti non sono cosi fiscali.




